Listino 2023-10-03

Seduta milanese preceduta da una settimana internazionale al ribasso, praticamente indifferente ai rapporti Usda che non hanno apportato variazioni sostanziali ai volumi della domanda e dell’offerta. Sul grano continua la pressione della situazione del Mar Nero con le partenze dall’Ucraina e con la concorrenza russa ma anche le difficoltà francesi alle prese anche con la concorrenza intra Ue. Sulla soia – seme e farina- agiscono le posizioni dei fondi, lunghe, e la disponibilità. Il mais ne ha subito gli effetti mettendoci del suo in termini di raccolti sostanziosi e di possibili di miglioramenti ulteriori, seppure con differenze fra fonti diverse. La seduta milanese odierna non si discosta dalla linea già seguita. Largamente invariati i cereali, in calo i semi oleosi, gli oli, i panelli e le farine. Appaiono altre prime quotazioni (in particolare soia seme nazionale e risoni). Nei frumenti teneri nazionali il mercato ricerca la qualità, premiando però il solo massimo del di forza con +5€/t (+1,5%, finale 330€/t). Invariati i teneri esteri, i duri di ogni provenienza e gli sfarinati. Nei sottoprodotti della macinazione variano solo i farinacci, in misura differente: quello di tenero registra -5€/t (-3%, finali 173/175€/t), calo che si riduce a -4 nel farinaccio di duro (-3%; finali 142/144€/t). Il granoturco nazionale non varia in tutte le tipologie mentre quelli esteri registrano aumenti lievi quali il +1€/t del solo minimo del comunitario via camion (+0,5%, finale 223€/t) e il +3€/t del non comunitario in cui il minimo (serbo via camion, con difficoltà nel reperimento dei mezzi), sale a 218€/t ed il massimo portuale, sale a 247€/t. Nei derivati del granturco stabili la farina bramata e gli spezzati per mangimi a fronte del calo del glutine (-10€/t; -1%), della farina glutinata (-5€/t; -2%, finali 270/280€/t) e della farinetta (-1€/t; -0,5%). Cala anche il massimo del germe a 221€/t (-3; -1%). Nei cereali minori si distingue la diversa dinamica degli orzi nazionali: quello leggero registra l’aumento del minimo che riduce il differenziale interno, salendo a 178€/t (+4€/t; +2%) mentre quello pesante ottiene lo stesso effetto con la riduzione del solo massimo che scende a 207€/t (-3€/t; -1%). Fermo a 213-228€/t l’orzo comunitario. Ricercata l’avena nazionale che incorpora +10€/t (+4%), salendo a 260/265€/t. Stabili l’avena estera e il triticale. Ritroviamo il calo nel sorgo, -5€/t (-2%; finali 220/225€/t). Agricoltura biologica nazionale invariata salvo l’entrata in quotazione del seme di soia nazionale bio a destinazione feed su 510/520€/t ma con difficoltà derivate da debolezza della domanda di olio bio. Nei semi di soia entra in quotazione la soia nazionale a 400-410€/t, ben distante dalla analoga prima quotazione della campagna scorsa (fine settembre, 615/620€/t). Peraltro, la direzione è la medesima per la soia estera il cui minimo, unica quotazione al momento, scende a 420€/t (-10€/t; -2%), quando a parità di data registrava 630€/t. Più accentuato, oggi, il calo dei tostati, -15€/t (-3%, finali 467/470€/t). Negli oli, quello di soia sui mercati internazionali è trainato dalle destinazioni energetiche e anche a Milano registra +30€/t (+3%) nel grezzo e nel raffinato e +40€/t negli oli convenzionali. E’ salito anche quello di girasole (+10€/t; +1%), ed è calato quello di palma (-30€/t; -2%). L’oliva sembra confermare l’arresto sui livelli già raggiunti: variano infatti solo il rettificato, in ribasso di 10€/t (-1%), e il sansa in aumento (+50€/t; +1%). Panelli e farine di estrazione tutti in calo, con variazioni differenti per importo e tassi. Quelle di girasole, stante l’offerta stagionale, se integrali calano, di 8€/t (-4%; finali 200/202€/t) e se decorticate, di 5€/t (-2%; finali 313/330€/t). A queste si avvicina quella di colza, scesa a 330/336€/t, avendone persi 10€/t (-3%). Le farine di soia registrano tutte -15€/t (-3% medio), lasciando invariati gli equilibri fra le voci. In aumento di 5€/t tutti i grassi (+0,5 medio) e le farine di pesce, ancora solo la peruviana e la cilena (+10€/t; +0,5%). Nei foraggi da segnalare il calo delle polpe (-2€/t; -1%, finali 278/280) e delle bucce di soia (-5€/t) e il ritorno in quotazione delle carrube frante a 390€/t per il solo massimo. Nel settore riso, finalmente dopo tanta attesa, le quantità scambiate del nuovo raccolto, sommatesi agli scambi delle rimanenze, hanno consentito la rilevazione pressoché di tutti i risoni, salvo S.Andrea, Baldo e Selenio. Restano da precisare, su maggiori volumi di scambio, qualità, quantità e resa del nuovo raccolto, ragion per cui i risi lavorati hanno confermato le quotazioni di partenza. Le rotture sono invariate, la granaverde registra +5€/t, pule in ribasso.