Listino 2023-06-06

Settimana di mercati iniziata con le nubi sull’accordo per il transito del Mar Nero che sul piano comunitario hanno comportato la proroga sino a metà settembre, delle restrizioni alle esportazioni ucraine di grano, mais, colza e girasole verso e attraverso Bulgaria, Polonia, Slovacchia, Ungheria e Romania. Simile solerzia si auspica per il Brennero. Mais e soia in tensione sulle grandi piazze, scontando le lente e inferiori al previsto ed al passato, vendite Usa ed un possibile miglioramento del clima verso le piogge nelle prossime settimane nel Mid West statunitense. Grano più sostenuto dal clima secco negli stati produttivi Usa e da timori sul volume della vicina produzione di grano di qualità in Ue, Russia e Cina. Seduta di Milano in cui le variazioni sono più equamente distribuite fra cali e aumenti per effetto della stabilità dei frumenti e dell’entrata in quotazione di altre voci. Iniziato il viraggio al biondo delle spighe di grano e orzo, senza influenza sui prezzi. I grani teneri e duri, nazionali ed esteri, confermano le quotazioni precedenti con le sole eccezioni del comunitario panificabile e del non comunitario, ambedue registrando -8 (-3%). Gli sfarinati seguono la strada del comparto anch’essi senza variazioni. Differenziato l’andamento dei sottoprodotti della macinazione in cui calano i cruscami , -3 (-1,5%),  sono invariati i cubettati ed il farinaccio di duro, cala maggiormente la farinetta di duro, -10 (-3,4%). Il mais prosegue nel ribasso, con l’eccezione dell’alimentare nazionale, invariato. Gli zootecnici nazionali perdono 5€/t (-2%), ragion per cui il mais contratto 103 base scende sotto quota 250. Il comunitario su camion ne perde 7 (-2,7%), portandosi a 253 contro 263 del comunitario magazzini interni (-1, -0,4%). Il non comunitario registra il ritorno in quotazione del prodotto su camion a 248€/t col portuale che, perdendo 2€ (-0,8%), si allinea a 263€/t. Nei derivati del mais la farina bramata è invariata al pari dello spezzato mentre calano la farina integrale per mangime e il glutine (per entrambi circa -2%), la farina glutinata (-1,5%) e la farinetta (-1,3%), più ricercata. Nei cereali minori, in attesa dei raccolti, l’orzo comunitario cala di 15 sul minimo e di 10 sul massimo. Nei biologici sono stabili i frumenti ma calano il mais bio (-2,6%, -10) ed ancora la soia bio feed (-20, -3%). Controbilanciano la direzione al calo, gli aumenti dei semi di soia, differenziati per effetto dei costi di trasporto. I semi nazionali registrano +8 (+1,8%), riportandosi sopra 450€/t, gli esteri +12 sul minimo che sale a 455 (+2,7%) e +10 sul massimo (+2%). Aumento di dieci anche li tostati (+2%). Mercato degli olii di semi a due velocità con quello di soia (+15 grezzo e raffinato, +1,6%), sostenuto dal recente aumento delle quotazioni del petrolio, che non riesce a fare da supporto al girasole che sconta (anche oggi -20 sia grezzo che raffinato, -2,3% e -1,9%), ancora un’importante offerta proveniente dall’Ucraina che continua ad avere difficolta ad approvvigionare mercati diversi da quello europeo a causa del limitato funzionamento del corridoio navale. Nell’oliva, il prezzo dell’EVO riprende ad aumentare (+50, + 0,7% senza distinzioni per l’origine), nonostante le piogge in Spagna che hanno dato un po’ di sollievo alle piante in vista della prossima campagna: gli operatori segnalano però che gli scambi a questi livelli di prezzo sono praticamente assenti in quanto non sono in grado di trasferire gli aumenti sul consumatore finale. Aumenta anche il rettificato mentre cala il sansa raffinato in linea con gli altri oli. Nei panelli calano sia quello di germe di mais che di lino come nelle farine di estrazione, quella di colza, contrariamente a quanto registrato per le farine di soia, tutte +5, 1+1%. Invariati grassi e farine di pesce. Contrastato il comparto foraggi per la difficoltà connessa alle prime partite: entrano in quotazione le mediche disidratate e pellettate di prima e seconda qualità, nell’intervallo da 285 a 320€/t, prezzo quest’ultimo, registrato anche per il minimo della medica disidratata in balloni. Aumento anche per il maggengo sul minimo e quotazione per il massimo a 220. In calo le bucce di soia. Sottoprodotti del riso con le rotture in calo modesto (-2/-3€/t, -0,4%/-1,2%) riproducendo la scarsità della domanda. Invariati farinaccio, pule e lolla, vagamente più richiesti. Permane la pesantezza del mercato: scarsa se non nulla, la richiesta di risone con la certezza di riportarlo a nuovo raccolto. Le variazioni in ribasso interessano Volano Arborio, Carnaroli e similari, Balilla e Centauro, Sole e Selenio, nell’intervallo -20/-40, cioè -4,3/4,7%.