Listino 2023-11-21

Settimana internazionale che sconterà una ridotta attività del CME ( Thanksgiving Day, 22 e 24 novembre orari ridotti, 23 chiusura) mentre continua la consueta domanda sul meteo, con le piogge fonte di incertezza sull’andamento delle coltivazioni di soia e quindi del successivo mais in Brasile e del grano negli Usa. Le elezioni presidenziali in Argentina premiando l’ultraliberista Milel possono determinare altra incertezza degli operatori sino alla conferma delle promesse elettorali. Milano presenta largamente l’invariato sulle materie prime e su larga parte dei loro derivati primari. Fra le variazioni prevale l’aumento mentre il calo si concentra in limitati comparti o prodotti. I grani teneri nazionali ed esteri sono invariati con l’eccezione del solo Canadian West R. Spring n. 2, aumentato di 5€/t (+1%, finali 384/386€/t). Invariati anche tutti i duri e gli sfarinati degli uni e degli altri. Danno tono al settore i sottoprodotti della macinazione che segnano tutti aumenti, anticipando l’invariato del germe di grano tenero, peraltro una costante, e della farinetta di duro. Differisce l’aumento dei farinacci: quello di tenero registra +5€/t (+3%, finali 178/180€/t), quello di duro +6€/t (+4%, finali 164/166€/t). I cruscami segnano +10€/t per ambedue le origini, incremento per cui il tritello di tenero sale a 142/146€/t (+8%), crusca e cruschello di tenero a 134/136€/t (+8), quotazione raggiunta anche da tritello e cruschello di duro. I cubettati si limitano a +5€/t (+4%), con finali a 140/143€/t se di tenero e 142/143€/t se di duro. Stabile il comparto del mais mentre nei suoi derivati salgono il glutine a due cifre, +20€/t (+3%, finali 705/735€/t) e la farina glutinata (+5€/t, finali 250/260€t/t). Totalmente invariati i cereali minori e sostitutivi nonché larga parte dei biologici di produzione nazionale in cui solo l’orzo bio e la soia feed registrano variazioni in aumento. Il primo di 5€/t (+2%, finali 235/250€/t), la seconda di 10€/t (+2%, finali 2%). Continua l’apprezzamento dei semi oleosi: per tutti +8€/t (+2% circa) e rapporti di scambio quindi immutati ma su valori assoluti cresciuti a 468/470€/t per i semi di soia nazionali, 483€/t per la soia estera di provenienza est, e 512/515€/t per i tostati. Nel settore degli oli vegetali, la prevalenza degli invariati degli olii di semi potrebbe trarre in inganno e far pensare ad un mercato stabile mentre l’equilibrio è dato da un forte aumento dei prezzi dei grezzi all’origine compensato dal cambio euro dollaro che è passato in una settimana da 1,070 a 1,095. Qualora uno dei due elementi del bilanciamento venisse meno potremmo assistere a repentine variazioni di prezzo. Nell’immediato sarà da seguire l’evoluzione dello sciopero che sta bloccando il confine tra Polonia e Ucraina mentre nel medio periodo le elezioni del nuovo presidente argentino potrebbero avere effetti anche importanti sul mercato della soia. A Milano ne deriva l’aumento del girasole, +10€/t sia grezzo che raffinato (+1% circa) e il lieve calo dell’arachide, -10€/t (-0,4%). Il comparto dell’olio d’oliva, dopo settimane di cali, riprende tonicità. Il ritorno sul mercato degli operatori che evidentemente hanno esaurito gli stock spinge i prezzi nuovamente in aumento. L’Evo aumenta premiando il nazionale con +200€/t (+2,5%, finali 8.150/8.450€/t), contro il +100 (+1%) del comunitario (finali 7.900/8.400€/t). Andamento capovolto nell’Evo bio: all’invariato di quello nazionale (8.500/8.900€/t) risponde il +100€/t (+1%) di quello comunitario, finali 8.150/8.650€/t. Aumenta anche il sansa, +50€/t (+1%, finali 3.650/3.700€/t) che sta facendo un percorso a sé in quanto la merce della nuova campagna, esaurita quella della scorsa, non è ancora disponibile. Presumibile che procedendo con le moliture, la mancanza di prodotto per metà dicembre si risolverà in modo naturale. Panelli e farine di estrazione distinti fra i pochi aumenti (farina di colza +10€/t, +3%, finali 352/355€/t; farina di girasole decorticata (+15€/t, +4%, finali 360/375€/t),  l’invariato del panello di lino e della farina di girasole integrale, e il calo delle farine di soia. Per queste ultime -5€/t senza differenze (-1% circa) e rapporti di uso immutati. Prosegue la pesantezza del comparto grassi animali con l’odierno -15€/t per ogni categoria (da -1,5 a -1,9% secondo il caso). In calo anche le farine di pesce, -60€/t senza distinzioni (-2,8/-2,4%). Invariati i foraggi tranne lo sfarinato di medica (-2€/t, -1%, finali 193/198€/t) e le bucce di soia -5€/t (-2%, finali 228/245€/t). Totalmente immobile l’intero settore riso: raggiunto un certo equilibrio su tutte le voci di listino dopo le precedenti settimane di aumenti non si registrano variazioni.